Per capire cosa sia il mangiare consapevole, bisogna prima spiegare il concetto di mindfulness: si tratta di portare la piena attenzione e consapevolezza alla nostra esperienza, nel momento presente e senza giudizio. Applicare questo concetto al cibo si traduce nel principio di mangiare prestando attenzione alle varie sensazioni che nascono quando sperimentiamo l'atto del mangiare: gusti, consistenze, stress, ansia, piacere, fame, sazietà e così via.
Mindful eating vuol dire essenzialmente consentire a noi stessi di prendere coscienza delle opportunità positive e stimolanti che sono disponibili attraverso la preparazione e il consumo di cibo, rispettando la nostra saggezza interiore. Ma non è solo questo. Significa anche:
Dunque, mangiare consapevole non è solo prestare attenzione ai sapori, agli odori, ai colori del pasto o alle sensazioni fisiche di fame e sazietà, ma anche prendere coscienza dei pensieri e sentimenti legati al cibo.
Mangiare consapevolmente è una pratica che si perfeziona gradualmente. È una sorta di forma di meditazione, applicata al momento del pasto. Per esercitarsi, si può:
Molti si lamentano di non poter meditare regolarmente. Il mio consiglio per tutti loro è questo: dal momento che abbiamo la possibilità di mangiare tre volte al giorno, perché non usare i pasti per fermarci e vivere il momento?
Piuttosto che prescrivere l'ennesima dieta, ciò che di davvero utile posso fare per i miei pazienti è consentire di capire perché la loro alimentazione non è adatta. Lo faccio prendendoli per mano attraverso un percorso in 4 step:
Ciò che chiedo non è il rispetto di una tabella di marcia impersonale e nemmeno il raggiungimento di risultati secondo tempi prestabiliti. Piuttosto, lascio che ognuno si prenda tutto il tempo che occorre per prendere coscienza del proprio essere, di ciò che mangia e di perché lo mangia. Ci rivedremo periodicamente ogni 3-4 settimane e ascolterò, quindi, le esperienze. Sono certa che sarà l’inizio di una rinascita.
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