La prima domanda che porgo alle persone che arrivano nel mio studio è “Come mai sei qui da me?”
Con questa semplice e informale domanda si possono capire tante dinamiche che portano una persona ad entrare in contatto con un nutrizionista.
Durante il colloquio avviene una prima raccolta di dati utili alla stesura del piano alimentare, riguardanti la situazione di vita generale del paziente (anamnesi familiare, fisiologica, patologica e alimentare).
Indagine che permette di conoscere le abitudini alimentari del paziente sia attuali che passate, eventuali terapie nutrizionali pregresse, gusti e comportamenti alimentari in genere.
Informazioni necessarie per comprendere se il paziente presenta una “ buona educazione alimentare”.
È un metodo che determina le dimensioni, le proporzioni e la composizione del corpo umano. L’analisi comprende misurazioni di: peso, altezza, circonferenze corporee che vengono effettuate a contatto con la pelle per non introdurre errori e sovrastime date dagli indumenti.
L’impedenziometria una metodica diagnostica tra le più attendibili e all’avanguardia che permette di effettuare una terapia alimentare ad hoc e monitorare i risultati del programma dietetico o di un’attività fisica. Viene effettuata ad ogni visita e i dati raccolti sono tra i più vimportanti.
Molto spesso il paziente assume come “verità assoluta” il peso corporeo, ma fermarsi al solo numero letto sulla bilancia non basta a determinare uno stato di salute e valutare gli effetti di una dieta dimagrante. Il peso è infatti dato dalla somma di massa grassa, massa magra, acqua corporea e massa ossea. Per questo nel mio studio mi avvalgo di questa metodica che determina la composizione corporea del soggetto (massa grassa, massa magra, acqua totale).
L’ apparecchiatura è composta da 4 elettrodi da applicare sul dorso di mani e piedi, collegati a fili conduttori, attraverso cui viene fatta circolare la corrente; il segnale risultante viene trasmesso ad un trasduttore, che raccoglie i dati traducendoli in misure corporee.
Questo test scientifico si basa sul principio secondo cui i tessuti biologici del nostro organismo possono comportarsi come buoni conduttori, cattivi conduttori, non conduttori oppure dielettrici cioè in grado di trattenere le cariche elettriche; i tessuti magri sono ottimi conduttori, mentre le ossa e il tessuto adiposo sono cattivi conduttori poiché non sono attraversati dalle correnti.
In questa fase è necessario arrivare a definire degli obiettivi comuni, che siano soddisfacenti per il soggetto e per il nutrizionista.
Ecco perché è fondamentale instaurare da subito col proprio nutrizionista un rapporto umano basato su reciproca stima e fiducia.
Sulla base di tutti i dati ricavati dalla consulenza, si elabora il piano dietetico che verrà concordato insieme al paziente e consegnato al momento della visita o in alcuni casi dopo qualche giorno dalla consulenza nutrizionale. Nella formulazione del regime alimentare verranno seguite le Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana” (revisione 2018), redatte dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN).
Il primo controllo è effettuato di norma dopo 3 o 4 settimane dalla prima visita o in base alle esigenze del paziente.
Tali controlli prevedono la valutazione della compliance del soggetto al piano dietetico, della variazione dello stato nutrizionale e della composizione corporea, ed eventualmente anche l’elaborazione del nuovo piano dietetico.
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